Il trattamento endodontico consiste nella rimozione del tessuto pulpare sia a livello della corona sia a livello delle radici e nella sostituzione del tessuto rimosso con una otturazione permanente in guttaperca e cemento canalare, previa adeguata sagomatura dei canali radicolari.

Il trattamento viene eseguito in presenza di una carie profonda e relativa contaminazione batterica della radice, oppure in seguito ad un trauma. In questi casi la polpa va incontro ad infiammazione ed infezione: è il quadro, clinicamente spesso doloroso, della pulpite.

Il trattamento endodontico necessita solitamente di due o tre sedute a seconda dei casi. i tempi operativi del trattamento endodontico sono i seguenti:

 

- Anestesia locale

- Ricostruzione provvisoria della corona dentale quando questa è distrutta

- Isolamento del campo operativo mediante diga: cioè un foglio di gomma teso da un archetto

metallico e tenuto in situ da un uncino metallico.

- Apertura della camera pulpare attraverso la corona dentale.

- Localizzazione e sagomatura iniziale degli imbocchi canalari. Misurazione della lunghezza del canale (dalla corona sino all'apice radicolare) mediante un localizzatore apicale.

- Strumentazione dei canali mediante uno strumentario endodontico che asporta la polpa canalare, batteri e dentina infetta..

- Lavaggi con ipoclorito di sodio, potente antisettico.

- Riempimento permanente dei canali con guttaperca (materiale plastico e modellabile con il calore) associata a un cemento canalare..

- Controllo radiografico della fine della cura.

- Ricostruzione del dente.

 

Durante il trattamento il dolore è completamente assente, grazie all'anestesia locale. Un indolenzimento, che può essere soggettivamente più o meno lieve, è quasi sempre presente nei due-tre giorni successivi alla cura endodontica: si può ovviare con l’assunzione di un semplice analgesico.